OLI USATI: RISCHI AMBIENTALI E NUOVE RISORSE

L’olio usato è un rifiuto inquinante, un lubrificante minerale o sintetico per i motori di auto, moto o veicoli industriali, ma anche di natura vegetale usato in cucina per friggere o per conservare gli alimenti. L’imperativo da seguire è proteggere l’ambiente e le persone per mezzo di una corretta procedura di raccolta e smaltimento, seguita da una possibile rigenerazione che può dare nuova vita a nuovi utilizzi per una risorsa importante.
L’olio usato per i motori a combustione interna è un rifiuto pericoloso. Se viene versato sul terreno forma uno strato di sbarramento che impedisce all’acqua di raggiungere le radici capillari delle piante, impedendo l’assunzione delle sostanze nutritive. Inoltre se l’olio usato versato sul terreno raggiunge la falda freatica formando uno strato che si sposta con la falda stessa e può raggiungere pozzi di acqua, causando gravi conseguenze alla salute pubblica. Se disperso in acqua invece impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare.
Anche l’olio di frittura usato non è biodegradabile e organico: se disperso tramite gli scarichi e le fognature di casa, va ad inquinare l’acqua impedendo ai raggi solari di penetrare causando ingenti danni all’ambiente. L’olio di frittura non può essere poi utilizzato come concime per le piante. Anche in questo caso, oltre a penetrare nel terreno e inquinare le falde, impoverisce il terreno dei microorganismi necessari per la vita delle piante stesse.
Sia gli oli usati per i motori che quelli usati in cucina devono essere smaltiti in maniera appropriata, raccolti in contenitori opportuni e non gettati semplicemente nei bidoni della raccolta differenziata.
I contenitori di raccolta pensati per le esigenze aziendali sono costruiti in polietilene, in ottemperanza a tutte le norme di legge vigenti. Possono essere posizionato anche all’esterno, su qualsiasi terreno o superficie piana. È composto da 2 vasche: una interna per contenere il prodotto, una esterna con la funzione di vasca di sicurezza e di contenimento delle eventuali perdite del serbatoio interno. La parte superiore del contenitore è costituita da un ampio boccaporto con coperchio ribaltabile dotato di piano scolafiltri incorporato.
Gran parte del lubrificante raccolto viene utilizzato negli impianti di rigenerazione come materia prima per produrre nuovo olio base – con le stesse caratteristiche di quello originario – gasolio, combustibile e bitume.  L’olio usato non rigenerabile viene, invece, inviato a impianti industriali autorizzati – principalmente cementifici – dove è utilizzato come combustibile, in sostituzione soprattutto di carbone e coke. 

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