In questi giorni stiamo assistendo ad un profondo cambiamento delle nostre abitudini quotidiane, dovute alla pandemia generata dalla diffusione del Coronavirus o SARS.COV2-19. Si tende a dare sempre più attenzione al modo di vivere, ma c’è poco giudizio rispetto al modo con cui furono costruite scuole, case, uffici, teatri, laboratori, aziende e fabbriche…. Ma prima del Covid, tecnici ed utenti non hanno mai dialogato in merito alla “salubrità dell’aria” pensando, fin dalla fase di progettazione, alle persone che avrebbero vissuto tali ambienti? Oppure avevano presupposto che gli studenti potessero godere di aria pulita aprendo semplicemente le finestre anche durante l’inverno? L’adeguamento degli spazi comuni è scattato quest’anno a causa dell’insorgere del virus, oppure per “compensare” goffamente le conseguenze di vecchie progettazioni edilizie d’assalto eseguite a basso costo?
Oltre alle classiche indicazioni come quella di lavarsi le mani, evitare il contatto diretto di bocca e naso con mani sporche e via dicendo, l’OMS ha dato indicazioni precise anche sul giusto funzionamento dei sistemi VMC (Sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata) nei luoghi pubblici e privati. La VMC infatti si è dimostrata essere molto efficace per la riduzione di “diffusione” del virus.
Da sempre noi consigliamo vivamente sistemi di ricambio d’aria fin dalla fase di progettazione edilizia, perché l’aria sanificata è un fattore di benessere primario che interessa la propria salute, quella dei propri cari ma anche tutti gli ambienti di lavoro in quanto è una misura di prevenzione da rischio biologico verso i lavoratori…. anche prima del covid, quando erano presenti inquinamento, polvere, legionella, muffa e batteri.