Adeguamento antisismico, gli interventi per la sicurezza degli edifici

Oltre 21,5 milioni di persone abitano in aree esposte a rischio sismico abbastanza elevato (zone 1 e 2) e altri 19 milioni risiedono, invece, nei comuni classificati in zona 3.
 Anche se gli eventi sismici non sono prevedibili né evitabili, è possibile, però, pianificare un’azione di contenimento dei danni da essi derivanti, soprattutto rendendo le strutture colpite dal terremoto capaci di resistere senza provocare danni alle persone.
 
Esistono tre diversi tipi di intervento che possono essere effettuati:
- interventi di adeguamento, atti a conseguire un certo livello di sicurezza;
- interventi di miglioramento, atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente;
- riparazioni o interventi locali, che interessino elementi isolati e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.
 
Con le attuali norme è obbligatorio provvedere alla valutazione sismica degli edifici strategici ma non è obbligatorio per tutti gli altri esistenti se non sono previsti interventi edilizi. Di conseguenza l’adeguamento sismico della maggior parte delle strutture a carattere privato rimane su base volontaria e, al massimo, incentivato da bonus fiscali.

Gli interventi per adeguare (o in alcuni casi migliorare) sismicamente un edificio, variano in base a parametri come il tipo di costruzione, il tipo di struttura portante, le fondazioni su cui poggia l’edificio, la zona sismica in cui l’edificio ricade e più in generale il contesto nel quale l’edificio è inserito.
 DSG PLAN effettua analisi specifiche (tecniche ed economiche) per la scelta ottimale degli interventi di adeguamento sismico o consolidamento delle murature sulla base di indagini diagnostiche e prove di laboratorio se sono necessarie.

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